venerdì 6 febbraio 2009

università nel mondo.

ieri mattina ero in aula studio con un altra ragazza che deve fare gli stessi esami che mi mancano.
anche lei è tornata da poco da un periodo all'estero, lei dall'austria.
abbiamo parlato molto e non solo delle materie che stiamo studiando.
confrontando le nostre esperienze voglio trarre qualche conclusione generale sui sistemi universitari stranieri.
si studia gratis in:
-austria (l'università non si paga-la documentazione che attesta lo status di studente è molto seria e la pratica viene controllata per evitare inganni all'erario),
-germania (l'università non si pagava fino a 2 anni fa, adesso con la crisi si paga 300 euro per 10 mesi di corso),
-francia,
-paesi scandinavi (non si paga fino ai 25 anni),
-argentina e cile (quindi probabilmente anche altri stati latino americani si pagano sui 400 euro l'anno),
-messico (si pagano 300 euro per 10 mesi di corso),
e probabilmente molti altri stati che non conosco...
si hanno agevolazioni se stranieri:
-francia (il governo paga un sussidio per gli studenti stranieri),
-scozia (all'università di edimburgo se ti iscrivi regolare e sei straniero devi pagare 2,000 sterline solo alla fine della carriera),
altre agevolazioni per residenti:
-germania e austria offrono il servizio sanitario gratuito (che comprende spese dentistiche e sanitarie in generale, unico obbligo: presentarsi alle visite ogni sei mesi) e un bonus di mantenimento di 500 euro al mese se diventi madre (questo vale anche per i non studenti).
voto di laurea e voto agli esami:
-non hanno valore. se l'esame si passa è sufficiente, se si prendono buoni voti è un di più. tralaltro in molti paesi la tesi di laurea non viene nemmeno preparata, le tesi si fanno quando si presenta un lavoro dottorale o di post laurea (tralaltro il dottorato consiste di solito nella presentazione di un progetto a una commissione giudicatrice con valutazione del curriculum e motivazioni, non solo in un esame come in italia).
presenza in classe:
-è obbligatoria in quasi tutti gli stati. però rileva ai fini dell'esame. nel senso che in classe si svolgono attività che influiranno sul voto finale. in spagna io avevo questa divisione del voto 10%presenza in classe, 20% intervento in classe, 20% valutazione lavori assegnati e 50% esame finale.

credo che sia possibile che gli studenti italiani non abbiamo la qualità di un tempo...però non solo. infatti un italiano sarà maggiormente vantaggiato rispetto un altro studente europeo, e non a livello di nozioni, ma per le possibilità che ci sono offerte...un esempio che ho visto di recente, la scuola di studi europei a firenze solo per gli studenti italiani richiede una votazione di laurea di 110...è compatibile con il diritto europeo?...

volevo inserire i siti internet con le fonti, ma non gli ho trovati tutti e non ho molto tempo ora...però lo farò in un altra occasione:)

1 commento:

  1. Ciao, ho trovato il post molto interessante. Io mi sto laureando in Matematica, mi mancano tre esami che sto preparando insieme ad Universitalia, perchè da sola non riuscivo proprio a fare. Mi sto trovando così bene che credo preparerò con loro anche la tesi!!!

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